BRUNA DORBOLO’

(1947 – 2017)

Fin da giovane è stata attiva nel contesto sociale e culturale della Benecia. Per molti anni ha fatto parte del consiglio comunale come consigliere alla cultura e rappresentante dei diritti degli sloveni della provincia di Udine. Ha scritto diversi testi nel dialetto sloveno delle Valli e contribuito alla crescita culturale della minoranza slovena nella provincia di Udine.

Bruna Dorbolò è nata il 21 febbraio 1947 a Biarzo (San Pietro al Natisone) in una famiglia numerosa. Al termine delle scuole superiori presso le Orsoline di Cividale del Friuli, si è iscritta all’Università senza tuttavia completare gli studi essendosi sposata giovanissima. Ha lavorato nella farmacia di famiglia.

All’inizio degli anni settanta, ha fatto parte del gruppo di intellettuali della zona che ha poi costituito il Centro Studi Nediža, contribuendo in modo sostanziale allo sviluppo qualitativo del contesto culturale della minoranza slovena della provincia di Udine. Le giornate di studio, la scuola di musica che successivamente è stata integrata nella Glasbena matica, l’attività della Beneška galerija, i concorsi di lingua dialettale per i bambini Moja vas, i centri estivi per bambini Mlada brieza, i corsi di sloveno, le attività di ricerca e le pubblicazioni: queste sono alcune delle attività sviluppate in una decina di anni dal centro, alle quali Bruna Dorbolò a partecipato sempre attivamente. Da questa esperienza è nata l’idea per una scuola bilingue in Benecia. 

Quando nel 1984 ha aperto l’asilo bilingue, Bruna è stata una tra i pochi genitori a credere fin da subito in questa opportunità, iscrivendovi la figlia minore e avvicinando così anche altre famiglie.

Nel 1974 è stata tra i fondatori della Zveze beneških žen (Unione donne della Benecia). Oltre che per la difesa dei diritti delle donne, l’Unione donne della Benecia si impegnò attivamente per il riconoscimento dei diritti della minoranza slovena e per la legittimazione della lingua e della cultura slovena. Per l’8 marzo ha organizzato ogni anno una rappresentazione teatrale con il Beneško gledališče e per queste occasioni Bruna ha scritto 8 testi. È stata presidente dell’Unione donne della Benecia per 40 anni.

Il suo impegno politico è cresciuto esponenzialmente quando si è candidata nella lista progressista del comune di San Pietro al Natisone, la quale nel 1980 ha scalzato la Democrazia cristiana e permesso lo sviluppo del comune, il quale ha assunto un ruolo di guida tra i comuni delle Valli e riaperto a livello amministrativo un confronto costruttivo con le problematiche slovene.

La sua carriera politica in consiglio comunale è durata quasi 25 anni, in  qualità di consigliere, assessore e sindaco. Durante questo periodo si è trovata due volte a confronto con il Comitato di Controllo per difendere lo Statuto comunale, dove per la prima volta in provincia di Udine veniva sottolineata l’identità slovena come componente fondamentale della comunità. Lo statuto è stato approvato definitivamente nel 2002. 

Più volte e puntualmente ha rappresentato e difeso i diritti della minoranza slovena durante le audizioni in Senato, in occasione di incontri politici e manifestazioni locali, convinta che la legittimazione dell’identità slovena dovesse essere difesa sia a livello sociale che istituzionale, soprattutto in Benecia, attraverso l’interazione tra associazioni culturali e amministratori locali, ovvero il loro sostegno alle iniziative della minoranza slovena. Ha collaborato attivamente ed è intervenuta più volte durante gli incontri delle minoranze, organizzate dai diversi enti locali e istituzioni della Sardegna, Sicilia, Alto Adige e dalla stessa Roma.

Bruna Dorbolò è stata tra i fondatori e la prima presidente dell’istituto per la cultura slovena (2006-2016) con l’intento di collegare e coordinare le diverse proposte culturali e lo sviluppo di una politica culturale lungo tutta la fascia confinante della provincia di Udine e sviluppare una strategia di promozione della lingua e della cultura slovena. In questa direzione va anche l’impegno dell’Istituto per la realizzazione dello SMO, nato all’interno del progetto strategico Jezik-Lingua. Con questo intento Bruna Dorbolò si è assunta anche una notevole responsabilità come presidente dell‘Raggruppamento temporaneo, che ha attuato il progetto europeo Jezik-Lingua. Sotto la sua guida, l’ISK ha anche curato il progetto ZborZbirk, con il quale si è voluta creare una rete tra collezioni etnografiche pubbliche e private e i musei di tutto il territorio transfrontaliero. 

Di rilievo sono anche le sue pubblicazioni nel dialetto sloveno (per il Novi Matajur e il Trinkov Koledar) e l’opera letteraria “Besiede tele zamlje” (ZTT 2004). Ha pubblicato diversi racconti e storie brevi, ha scritto anche cinque testi teatrali per il Beneško gledališče  (Tonina Drejova, 1978; Ne vič sama doma, 1979; San zaparla dne vrata, pa druge odprem 1981; Benečija 1984; Vsak minut je na palanka 1996), tutti messi in scena in occasione della Giornata della donna. Tutti i suoi scritti in dialetto sono stati pubblicati nel settembre 2017 dal Circolo di cultura Ivan Trinko nella raccolta “Tala je naša zemja an mi smo nje snuovi”.

Bruna Dorbolò è morta a San Pietro al Natisone il 6.8.2017.