Guglielmo Viljem Cerno
GUGLIELMO VILJEM ČERNO
24.7.1937 – 22.7.2017
Gugliemo Viljem Černo, già da giovane studente fu tra i fondatori del circolo culturale Ivan Trinko, di cui successivamente fu consigliere e segretario nonché, dal 1973 al 1979, presidente. Nel 1967 a Lusevera/Bardo promosse la costituzione dell’associazione slovena Centro Ricerche Culturali, la seconda più antica della Provincia di Udine. Fu un instancabile e versatile operatore culturale della minoranza nazionale slovena, politico, figura di riferimento per gli Sloveni della Provincia d Udine, scrittore dialettale nello sloveno del Torre, di professione insegnante.
Nacque il 24.7.1937 a Lusevera/Bardo dove frequentò le scuole elementari. Grazie all’iniziativa del Fronte Democratico degli Sloveni, fu tra i primi allievi della Slavia Friulana a frequentare le scuole slovene di Gorizia, e per questo motivo, la sua famiglia dovette subire forti pressioni e intimidazioni. Nel 1958 dopo aver conseguito il diploma magistrale, s’iscrisse al corso di Lettere dell’Università di Trieste, dove conseguì la laurea nel 1968. Lavorò come maestro fin dal 1959 insegnando nelle scuole dei paesi di montagna del Friuli e della Slavia, tra cui il paese natìo Lusevera/Bardo, dal 1966 al 1969. Dal 1969 e fino alla pensione fu docente di lettere, storia e geografia nelle scuole medie di Tarcento.
Černo s’impegnò per rivendicare il diritto all’insegnamento della lingua slovena nella Provincia di Udine. A livello politico richiese con forza la costituzione di scuole con insegnamento della lingua slovena nei territori di confine e, negli anni Settanta, lui stesso organizzò dei corsi doposcuola di sloveno nelle scuole statali a Pradielis e San Pietro al Natisone e nelle parrocchie di Tribil Superiore, Masseris e Nimis. Una volta in pensione continuò ad insegnare lingua e cultura slovena a Udine, Cividale e Tarcento.
S’impegnò molto anche in ambito comunale, per migliorare le condizioni di vita dei valligiani, in particolare nel periodo post terremoto. Fu consigliere comunale per quarant’anni. Nel periodo 1990-1995 in qualità di Assessore alla cultura, turismo e rapporti internazionali della Comunità Montana del Torre lavorò per incoraggiare i contatti con le valli dell’Isonzo e siglare il gemellaggio tra i Comuni di Tarcento e Bovec. Fu anche membro dell’UNCEM (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani). Va ascritta a suo merito anche l’iniziativa di raccolta di oggetti legati alla vita quotidiana e contadina di un tempo che furono così salvati dalla furia distruttiva del terremoto. Venne in seguito allestita l’esposizione del Museo Etnografico, oggi testimonianza del passato e attrattiva turistica sempre più significativa dell’alta Val Torre.
Senza farsi intimorire dal clima chiuso e astioso dell’epoca, fu il primo nella Slavia Friulana a proporre incontri culturali pubblici sulla cultura e identità slovena e sul diritto a una legge di tutela. Seppe affrontare le ostilità e gli attacchi pubblici smontando con prontezza le argomentazioni degli avversari, cosicché gli fu subito riconosciuto il ruolo di guida degli Sloveni della Provincia di Udine. Quando fu eletto presidente del Circolo Culturale Ivan Trinko legò con un gruppo di coscienziosi sacerdoti della Slavia coinvolgendoli nelle attività del Circolo e seppe tessere legami tra sacerdoti sloveni e friulani. Allo stesso tempo si spese per unire le forze migliori tra gli Sloveni della Provincia di Udine, indipendentemente dalle visioni del mondo o idee politiche. Si dimostrò abile politico: con cuore ed entusiasmo, fu capace di far sedere tutti intorno a un tavolo. Senza il suo apporto politico ed organizzativo, il Giorno dell’Emigrante, l’Incontro tra popoli vicini sulla Kamenica e altre rilevanti manifestazioni non avrebbero avuto inizio e successo.
S’impegnò su tutti i fronti e raggiunse i risultati più importanti in quello politico, soprattutto durante il lungo periodo in cui fu necessario insistere per ottenere il riconoscimento della presenza della comunità slovena della Provincia di Udine. Anche per questo si candidò col Partito Socialista alle elezioni regionali del 1963. Un’infinità di volte intervenne pubblicamente, s’incontrò spesso con gli amministratori locali e fu sempre partecipe alle attività su tutto il nostro territorio.
E’ perciò comprensibile la sua elezione, con la maggioranza delle preferenze, alla carica di Presidente dell’Unione degli Sloveni, proclamata nel 1991 nella sede delle associazioni slovene dalla Val Canale a Cividale del Friuli.
Guglielmo Viljem Černo rappresentò per mezzo secolo gli Sloveni della Provincia di Udine a livello regionale nell’ambito dell’Unione Culturale Economica Slovena (SKGZ), come membro del Direttivo che, fu da lui anche presieduto per due mandati e del Consiglio di Amministrazione. Nel periodo 1977-2000 ricoprì il ruolo di Presidente del Consiglio per la Provincia di Udine. Fu tra i fondatori dello Slori (Istituto Sloveno di Ricerche) e membro del suo Direttivo, nonchè socio della Biblioteca nazionale Slovena e degli studi di cui fu presidente per dieci anni (2001-2010). Collaborò attivamente anche con l’Unione dei Circoli Culturali Sloveni. S’impegnò sempre per il progresso di queste organizzazioni e con esse difese i diritti della Comunità Slovena in Friuli.
Černo fu anche poeta e pubblicò i suoi versi nel foglio interparrochiale Med Nami (Tra di Noi), nell’almanacco Trinkov koledar e in altre raccolte. Collaborò anche alla traduzione delle Prime Letture della messa nel dialetto sloveno del Torre, raccolte in tre libri dal titolo »Boava Besieda« (Parola del Signore).